martedì 30 agosto 2011

LUIGI BERNARDI FOREVER

Da oltre un trentennio, Luigi Bernardi è una delle italiche figure portanti del fumetto e della cultura in generale.
Editore, talent scout, curatore di collane di narrativa, saggista, polemista, scrittore, e da qualche tempo anche sceneggiatore di fumetti.
Se del talento massiccio di Catacchio e di quello fresco della Lobaccaro, in quanto artisti conclamati, è giusto non stupirsi: la capacità di trattare il "genere" del Luigi Bernardi sceneggiatore lascia, invece, positivamente a bocca aperta.
Bernardi scrive meglio della miriade di sceneggiatori di fumetti che trattano il genere, o i generi, per mestiere.
Mi riferisco alla quasi totalità degli sceneggiatori Bonelli, Aurea, Star, Astorina...
La cosa buffa, è che questi due bellissimi romanzi "popolari" a fumetti sono editi da due della case editrici più elitarie (ma anche più intelligenti e di qualità) del mercato italiano delle nuvole parlanti: Coconino e Black Velvet.
Il fumetto di genere, che amerei chiamare popolare se il fumetto popolare italiano non fosse da tempo morto e sepolto, caracolla come uno ZOMBI (scritto all'italiana, notare bene) in edicola, ma lancia i primi fortissimi e acuti vagiti in libreria.
Che gli sceneggiatori di "professione" prendano nota.

sabato 27 agosto 2011

NUVOLE RAPIDE di Paolo Castaldi

Chiunque -come il sottoscritto- che si diletti da diversi anni con la lettura (e lo studio) del fumetto, si sarà ogni tanto sentito preda di tormentose domande, nella maggior parte dei casi relative alla pubblicazione di un'opera e alla sua liceità, o meglio, alla sua contingenza: a dire di testi ( e in quanto "letteratura disegnata" anche il fumetto lo è!) assolutamente inutili, che anzichè interesse, suscitano sbracati sbadigli.
Autori unici esordienti, come questo Castaldi, nella migliore tradizione italiana, sarebbe sempre salutare non farli esordire.
Alla saggio e magnanime Borges, che raccontava come suo padre fosse solito dire che bisogna scrivere e non pubblicare, o almeno pubblicare tardi, rispondiamo con l'inquietante domanda fondamentale della metafisica: perchè un testo, anzichè il nulla?







martedì 23 agosto 2011

BARCAZZA di Francesco Cattani

Il passaggio da una buona storia di 20 pagine (pubblicata da Ernestvirgola) ad un graphic novel di 128 pagine targato Canicola, ha fatto -mi si perdoni il gioco- naufragare la barcazza...
Il disegno di Cattani: plastico, arioso, senza chiaroscuri e con un tratteggio minimale, nella lunga distanza ha preso l'olezzo "marino" di presa per il culo.
Così anche la storia, se così la vogliamo chiamare, annega in un mare di pretenziose metafore che speravo dismesse da anni.
Questo ritratto di borghesia annoiata è talmente allegorico da risultare volgare, non tanto nel suo pretestuoso assunto quanto nel suo evolversi a dismisura.
Noia mortale, per gli occhi e per la mente.
Vincerà sicuramente molti premi, sembra infatti "pensato" ad arte per certa "critica" e per certi "alternativi da aperitivo" che impestano da un bel po' l'altrimenti VERAMENTE ALTERNATIVO mondo del fumetto.

sabato 13 agosto 2011

Immenso VILELLA!

Da un po' di tempo l'editoria è tornata ad occuparsi di Sebastiano Vilella, uno dei migliori talenti nostrani emersi negli anni 80.
QPress e Black Velvet, un paio di anni orsono, hanno rispettivamente dato alle stampe due raccolte di sue "vecchie" storie: ITALO GRIMALDI, COMMISSARIO TRA DUE GUERRE (che contiene anche Hotel 7 mari, un vero capolavoro del fumetto italiano!) e TRE TONI DI NERO; mentre NPE e Coconino hanno pubblicato a breve distanza gli inediti SPAS-MEX e INTERNO METAFISICO CON BISCOTTI. A settembre, per le Edizioni Voilier, un'altra doverosa raccolta in volume di storie già editate in rivista (BLUE): NOTTURNI.
Anche in questo caso, che i puristi delle "terminologie" non ne abbiano a male, parlare di fumetto, se per fumetto intendiamo l'80x100 della sbobba che esce, è piuttosto limitante, Sebastiano Vilella è un Piranesi reinventato da Fritz Lang e Billy Wilder, come minimo.



giovedì 11 agosto 2011

Riletture estive: COME UN CANE (2007)

Senza nulla togliere ad altri bellissimi fumetti usciti nel 2007, questo COME UN CANE è tra quelli che mi hanno colpito ed entusiasmato di più. Intanto -cosa non da poco- mi ha fatto scoprire uno sceneggiatore di razza, Alex Crippa; quasi uno Scorsese "tarantinato"e pasoliniano, durissimo e originale; e ho ritrovato un dirompente Alberto Ponticelli (mia fissa dai tempi dello Shok Studio), definitivamente maturo, pronto per essere quello che -incontestabilmente- oggi è: uno dei migliori artisti del fumetto internazionale. Solo i colori di Oscar Celestini, al tempo, mi lasciarono lungamente perplesso... fino a quando mi capitò di rivedere in dvd lo stupefacente film d'esordio (datato 1991) del brasiliano Walter Salles Jr: HIGH ART. Oscar Celestini aveva colto alla perfezione il colore al calor bianco di "quel" Brasile. Bravo anche Celestini!
La trama non la racconto, dirò soltanto che -in soldoni- tratta di criminalità, vendetta, redenzione, e valetudo.


mercoledì 10 agosto 2011

LE 5 FASI

Costa una botto... ma li vale tutti! Con TRAMA di Ratigher, è un faro nella notte per questo nostro disastrato fumetto italico. Anche se chiamare questo tomo "fumetto" è assai riduttivo (occhio, che arriva la provocazione, lo scrivo perchè mi è stato detto che non si capiva, sigh!)... questo è un vero e proprio libro d' ARTE! Era dai tempi di VALVOLINE che non si aveva una nuova avanguardia del fumetto (benchè i 6 autori di Le 5 fasi siano già da tempo noti e da sempre indipendenti, perciò non "racchiudibili" in un vero e proprio gruppo, semmai, come in questa occasione, in un progetto comune: questo). Gloria e onore a PONTICELLI, OFFICINA INFERNALE, SQUAZ, AKAB, AUSONIA, e alla "6° fase" TIZIANO ANGRI... e onore e gloria anche all'editore BD, che -con questa benemerita pubblicazione- si è guadagnato un posto d'onore nel paradiso degli editori benefattori del fumetto e dell'arte.

martedì 9 agosto 2011

BACILIERI vs ROSENZWEIG

Incursioni "napoleoniche " a parte, del Bacilieri maturo mi hanno veramente convinto soltanto Barocco e Durasagra, i restanti Supermaso, Zeno Porno, e questo Phonx mi sembrano intercambiabili: uno vale l'altro. Bacilieri resta un maestro del fumetto moderno, sia chiaro, ma quando frulla senza dosare i suoi amori pop e l'underground "riscoperto" con il classicismo pittorico di natura rinascimentale... rischia l'effetto "indigestione".
Non è Andrea Pazienza, non è Filippo Scozzari... Ma non gli si può negare talento, tecnica, potenza espressiva e sincerità, tutte cose non da poco che gli fanno comunque sempre meritare l'assoluzione piena, anche quando il divertimento sembra solo il suo e non quello dei lettori (parlo per me, ovviamente!).
Altro discorso per Maurizio Rosenzweig...un disegnatore da fumetto "popolaresco", medio, travestito da undergrounder. Poche idee e tutte confuse. Horror vacui e adolescenzialità da riporto.
Non gli manca la tecnica ma tutto il resto.
Gusto estetico -anche nella citazioni- pari allo zero, tranne che per l'omaggio al sublime Blatta di Ponticelli, forse nella speranza di essere ricambiato...
Anche nel suo caso: non è Pazienza, non è Scozzari, non è Ponticelli, non è neanche Bacilieri e nemmanco Ponchione (altro autore "ondivago" tra fumetto popolare e underground d'autore, di cui varrà la pena parlare in un prossimo post), ma solo un "poseur" dotato di mano mediamente professionale.

Vince Bacilieri per K.O

lunedì 8 agosto 2011

CINQUEMILA CHILOMETRI AL SECONDO di Manuel Fior

Indubbiamente Manuel Fior scrive e disegna bene, il problema è COSA scrive e COSA disegna... Questo premiato ed osannato tomo inizia come un qualsiasi FEDERICO MOCCIA (romanzo o film poco importa): timidi, mica poi tanto, amorazzi adolescenziali con anche un po' di "vanzinesco" sapore di sale, sapore di mare, solo che non siamo negli anni 60 perché c'è il telefonino. Continua con i due fidanzati ormai adulti che litigano (sempre al telefonino, praticamente un terzo protagonista) da un capo all'altro del mondo, si entra così in modalità MUCCINO... con in più un fastidiosissimo -anche per gli incalliti antiberlusconiani come il sottoscritto- sfottò da parte di uno straniero sul Silvio nazional popolare (cosa c'è di più facile?!?)... Nella terza parte i due, ormai attempati e con una vita propria si ritrovano in un futuro che sembra quello di Fino alla fine del mondo di WIM WENDERS, anche se piove come in Blade Runner... Finiscono in una trattoria, dove si 'mbriacano per poi farsi una sveltina nel cesso, e qui siamo ufficialmente in modalità Ultimo tango a Zagarolo con FRANCO FRANCHI, solo che non si ride neanche un po'. Ma il colpo mortale viene inferto nell'ultima parte, con lui che accompagna lei in macchina e la rimprovera di avergli sempre preferito il loro ex migliore amico. Lei, ovviamente, si difende contrattaccando con un: " non è vero, non mi hai mai capito e non mi capirai mai". Invece ha proprio ragione lui! La zoccola bugiarda e fedifraga, ma con molto meno stile delle troie nei fumetti di SCOZZARI, torna a casa tra le braccia del loro loro ex migliore amico che la sta aspettando a -immagino io- patta aperta.
Ma questo è CORNA VISSUTE!!!! Altro che sensibilissimo fumetto d'autore!
Manuel... Fior... mavvaffan...!!!!


sabato 6 agosto 2011

MOVING PICTURES di Kathry & Stuart Immonen

Stuart Immonen sarà anche un drago a disegnare svolazzanti nerboruti in pigiama che se le danno di santa ragione...ma non è MAZZUCCHELLI, e a disegnare "cose" come questa (scritta dalla moglie... sigh!) si rivela un po' 'na mezza pippa.
L'albetto in questione, un brossuratino in bianco e nero... poco più di un tascabile stile Alan Ford e Diabolik ... viene venduto da NPE all'esageratissimo -e ingiustificatissimo- costo di 14,90 euro!!! Neanche Bottero e Cagliostro E-Press oserebbero tanto!!!
Solo per americanofili incalliti all'ultimo stadio, della serie: raschiamo il fondo del barile.

mercoledì 3 agosto 2011

Retro letture (2001): LA LEGGENDA DELLE TRE SPADE di Lee Chi Chin

In Cina, più che in qualsiasi altro paese del mondo "civilizzato", le arti marziali e la mitologia appartengono all'immaginario collettivo di un popolo, radicate -come elemento narrativo- quanto una vera e propria eredità genetica.
I manwa, ovvero i fumetti cinesi, non brillano spesso qualitativamente, e possono lasciare molto perplesso il lettore occidentale, anche quello abituato al manga o in generale alle novità "esotiche".
Questo La leggenda delle tre spade di Lee Chi Chin del 1997, ma tradotto nel nostro paese da Ediperiodici nel 2001, è un raro esempio di graphic novel di Hong Kong, essendo i fumettisti di Hong Kong dediti solitamente a serie fiume (diversamente dai loro colleghi cinesi di Pechino e Shanghai).
Lee Chi Chin è una celebrità dalle sue parti e vanta diversi best sellers dai titoli impegnativi, quali: La strategia di Confucio, Il giudice imparziale, Terrore sacro.
La leggenda delle tre spade è il suo primo graphic novel appartenente al genere wuxia, ovvero: spadaccini, magia, arti marziali...chi più ne ha più ne metta (nulla è mai troppo per i lettori asiatici!). E, se di primo acchito può apparirvi solo come una confusa e sincopata sequela di scontri all'ultimo sangue tra spadaccini e demoni di ogni risma, ad una lettura più accurata vi si rivelerà invece intriso di poesia, epico, e salubremente politico.
Lo stile di disegno, barocco all'estremo (con fino a 6 tecniche diverse di inchiostrazione e di colorazione a pagina!), contribuisce allo straniamento indispensabile per apprezzare appieno l'opera.
Compendio per meglio comprendere questo graphic novel "hongkonghese", e in particolare il genere wuxia: l'intera cinematografia di Chang Cheh (maestro di John Woo e Tsui Hark), con debita attenzione alla trilogia dello spadacino monco, di cui Mantieni l' odio per la tua vendetta è il primo capitolo. Oltre a divertirvi un mondo, scoprirete un regista epico e visionario all'altezza dei migliori Kurosawa, Leone, Boorman, Milius...