mercoledì 14 settembre 2011

POSIZIONE DI TIRO di Manchette & Tardi

A tutti i lettori, professionisti del fumetto e/o aspiranti tali...questa è una delle sempre più rare occasioni per imparare come scrivere e disegnare UN FUMETTO... godendo per la gioia come ricci in calore!
Lasciate pure che siano altri a trastullarsi con la sbobba da fumetteria, questo non è materiale per la nerdnation imbottita di serial tv, cinecomics e marvelmanga, e non è neppure semolino artistoide per alternativi da aperitivo. POSIZIONE DI TIRO, edito splendidamente da Coconino Press, è la superba trasposizione da parte di un ispiratissimo Tardi, di uno dei tre capolavori noir di Jean Patrick Manchette (gli altri sono Nada e Fatale).
Jacques Tardi -e la cosa non discute!- è con Baru, Loustal, Druillet e Bilal uno dei pochi "storici" fumettisti francesi che ancora valga la pena seguire, mentre il mai troppo rimpianto Jean Patrick Manchette è con David Goodis, Cornel Woolrich, Léo Malet e Giorgio Scerbanenco, il 5° numero perfetto del noir.
Tutto il resto sono fanfalucche.

sabato 3 settembre 2011

CAFFE' A COLAZIONE di Laura Scarpa

Laura Scarpa, nell'ambiente è contornata da un alone, un aurea, di intoccabilità... Non ho mai capito perché, pur sospettandone il motivo: stiamo infatti parlando di lady Scuola di Fumetto (chi mai se la vorrebbe fare nemica?). La Scarpa non ha mai realizzato un fumetto degno di essere veramente ricordato, se non per mediocrità d'assenza cronica di stile.
Venturina veneziana, opera d'esordio, rincorreva il primo Mattotti underground, Camion faceva scempio di influenze munòziane & brandoliane, poi una storiella stile Viale del tramonto, a colori, vagamente valvolinica su Orient Express, e ancora Martina, scialbo fumetto adolescenziale con femminili colorini matitini tanto cariiiiiini, ed infine -per me- Come la vita, un po' Menotti e un po' Vanna Vinci, che -malgrado i testi di un Trillo spaesato- sembravo uno scarto dei Kappa (che comunque 'ste cose sanno farle meglio). Scusatemi se non ho letto, o non ricordo altro... dubito in ogni caso di essermi perso dei "capolavori", non dico irrinunciabili ma almeno passabili.
Ora 'sta "cosa" inguardabile, almeno per chi come me non ne può più (e non sa proprio cosa farsene) di acquerellini tanto cariiiiiiini, di frasi fatte, di retorica psicologia spicciola da posta del cuore di Cioè, di occhi fintamente spalancati sul mondo, occhi che non vedono e non sanno trasmettere che il vuoto pneumatico di uno sterile esercizio.
E' il libro di un blog, ennesima MODAIOLA, e fin dalla copertina simulante una moleskine, irritante presa per il culo atta soltanto a scippare all'incauto avventore qualche sudata banconata dal portafoglio.
A quando il libro della lista della spesa di un' altra stellina filante del ceruleo firmamento del fumetto italiano?
Presto, però, prima che i fessi esauriscano, o peggio ancora: si sveglino e si incazzino!