martedì 18 ottobre 2011

Graphic Novel a confronto: La Coda del Lupo e Acqua Storta

Premetto subito di essere un fan della prima ora di Marino Neri, di avere amato alla follia il suo IL RE DEI FIUMI, e di essermi incantato davanti alle sue tavole in mostra al recente TrevisoComicBookFestival... Ma questo suo nuovo lavoro, non solo mi ha profondamente deluso, ma anche fatto incazzare come solo una vera e propria presa per i fondelli riesce a fare. Il disegno, sempre bello ed evocativo, qui consciamente debitore di Ferenc Pintér, inconsciamente (forse) anche di Micheluzzi, è al servizio di una storiellina, raccontata mille volte -e molto meglio- dalla letteratura e dal cinema. Una storia di crescita (il passaggio dall'infanzia all'adolescenza, e tutte quelle bagatelle lì...), folklore e superstizione. La costruzione della tavola, di tutte le tavole, annienta ogni possibilità narrativa, diventando mera speculazione estetica, e -cosa gravissima- estetizzante. Ritmo zero. Dramma zero. Calore zero. E il finale, non può che far ghignare per quel suo umorismo involontario, che solo la mancanza di sense of humor del suo autore e degli editor(s?) di Canicola può non aver "registrato". Inoltre, per l'esilità del tutto, non ci si può che porre un grosso interrogativo sul fin troppo abusato termine "graphic novel", mai come in questo caso assurdo e stracciato. Semmai una parentesi, lieve ed inutile, che scivola via come un ricordo offuscato al quale non dare troppo peso.
Acqua Storta è la "riduzione" a fumetti dell'omonimo romanzo (anche piece teatrale) di L.R. Carrino. A fare la differenza, rispetto ad altre operazioni analoghe, è la svelta e sicura sceneggiatura di Valerio Bindi (imparate sceneggiatori, imparate!), e -soprattutto- il bellissimo ed energico bianco e nero di M.P.Cinque.
Truce storia di camorra e omosessualità, ma con Dark Lady annessa, in una Napoli tanto stilizzata quanto vivida e palpitante.
M.P.5, nei flashback e in uno dei momenti topici della narrazione -in cui il protagonista incontra il "male" puro- cambia repentinamente tecnica di inchiostrazione, ma con puntuale perizia e notevole arguzia, offrendo così una freschezza di profondità di vedute emozionante!
Un graphic novel (questo sì, indubbiamente, e non solo perché tratto da un romanzo!) da non perdere e da promuovere a tutti i costi!

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