Venturina veneziana, opera d'esordio, rincorreva il primo Mattotti underground, Camion faceva scempio di influenze munòziane & brandoliane, poi una storiella stile Viale del tramonto, a colori, vagamente valvolinica su Orient Express, e ancora Martina, scialbo fumetto adolescenziale con femminili colorini matitini tanto cariiiiiini, ed infine -per me- Come la vita, un po' Menotti e un po' Vanna Vinci, che -malgrado i testi di un Trillo spaesato- sembravo uno scarto dei Kappa (che comunque 'ste cose sanno farle meglio). Scusatemi se non ho letto, o non ricordo altro... dubito in ogni caso di essermi perso dei "capolavori", non dico irrinunciabili ma almeno passabili.
Ora 'sta "cosa" inguardabile, almeno per chi come me non ne può più (e non sa proprio cosa farsene) di acquerellini tanto cariiiiiiini, di frasi fatte, di retorica psicologia spicciola da posta del cuore di Cioè, di occhi fintamente spalancati sul mondo, occhi che non vedono e non sanno trasmettere che il vuoto pneumatico di uno sterile esercizio.
E' il libro di un blog, ennesima MODAIOLA, e fin dalla copertina simulante una moleskine, irritante presa per il culo atta soltanto a scippare all'incauto avventore qualche sudata banconata dal portafoglio.
A quando il libro della lista della spesa di un' altra stellina filante del ceruleo firmamento del fumetto italiano?
Presto, però, prima che i fessi esauriscano, o peggio ancora: si sveglino e si incazzino!
40 minuti di applausi per te. Finalmente uno che dice le cose come stanno.
RispondiEliminaGrazie! Sei una fumettista coraggiosa!
RispondiEliminala merda è merda anche se la chiami trionfo di mousse al cioccolato!
RispondiElimina