domenica 31 luglio 2011

COMPAGNI D'APPARTAMENTO di Runberg & Cristopher

Un bambino entra in una fumetteria francese e chiede:
-qual'è il numero più bello di Dragonball Z?- Risposta: -L'ultimo, perché vuol dire che quella merda è finita!-
Questa è solo una delle tante fulminanti battute, spesso sullo sfondo, di questo bellissimo fumetto.
Un po' tranches de vie e un po' commedia, Compagni d'appartamento, si segnala tra le opere più fresche proposte dalla sempre più interessante collana That's Life, della - giustamente pluri premiata- casa editrice Black Velvet.

giovedì 28 luglio 2011

Tesori Disney n.11: Topolino & Atomino di ROMANO SCARPA


La bellissima saga di Atomino del geniale Romano Scarpa, stuprata da un volume indegno! Stampato malissimo e con la "solita" discutibilissima scelta di alternare pagine a colori a pagine in bianco e nero.
L'episodio più bello, rivoluzionario, lungo e articolato della saga: La collana chirikawa, è addirittura inguardabile a causa di fuori registro e scansioni a dir poco dilettantesche! Ingiustificabile trattamento, vista la facile reperibilità di pellicole e originali, e considerato il prezzo non proprio polare con il quale tale tom(acci)o viene venduto.
Un' occasione vergognosamente mancata!

mercoledì 27 luglio 2011

SCALPED


LANCIOSTORY n.10 del 1982 pubblica una lunga (per gli standard del settimanale) storia "libera" di 29 pagine, scritta da Ricardo Barreiro e disegnata da Massimo Rotundo, titolo: IL DEBITO. E' incredibile come in quelle 29 pagine ci fosse già tutto SCALPED, il fumetto cult della Vertigo (in assoluto la serie migliore!) di Jason Aaron e R.M Guerra... Ovviamente non voglio dire e neppure insinuare che lo sceneggiatore di SCALPED abbia letto e copiato la suddetta storiella, ma solo sottolineare l'incredibile affinità tra i due sceneggiatori.
Ricardo Barreiro, di cui -al solito- pochissimi parlano, è stato (perchè purtroppo scomparso prematuramente) uno dei più importanti e preveggenti sceneggiatori argentini, e in generale del mondo, motivo per cui prossimamente gli dedicherò un doveroso post.
Tutto questo solo per dire che Jason Aaron non scriverà più Scalped, che verrà quindi chiuso, per andare a scrivere Hulk.
Un vero peccato... chissà se Barreiro lo avrebbe mai fatto?

martedì 26 luglio 2011

HABANA di Reinhard Kleist

Di libri così ormai se ne fanno parecchi da un po' di tempo, soprattutto in Francia, Spagna e Germania. Ora si sta cominciando anche da noi, perchè ormai il fumetto d'autore non sa più che raccontare e si rivolge al proprio ombelico; perchè cosa c'è di più ombelicocentrico, egocentrico e narcisistico di dare alle stampe un proprio diario; che sia di viaggio o di chissà cos'altro, poco importa. Certo la differenza è chi lo fa e come si fa, oltre del perchè: dell'urgenza per dirla tutta.
Comunque, vedrete: sarà la moda fumettistica italiana del 2012!
Nel caso di questo HABANA, disegnato talmente bene da farti cadere la mascella, rimane solo da dire che dall'autore di CASH era lecito aspettarsi qualcosa di più, o forse no, perchè proprio la forma diaristica non prevede una "storia", ma in questo caso solo un punto di vista da "turista", che l'autore racconta bene solo nell'ultimissima parte, nella quale si dichiara confuso e incapace di comprendere Cuba e il socialismo in quanto non cubano.
Ecco l'errore: l'illusione di capire -attraverso un viaggio- e di far capire ai lettori -attraverso il proprio diario di quel viaggio- un posto altro, che quando si ritorna a casa si rimpiange perchè "esotico" (anche politicamente), ma con il quale non si farebbe mai veramente a cambio.
Uno sguardo "borghese", che la dice lunga sulla salute del fumetto tutto.

TEX AVERY (2): CHEW di Layman & Guillory


Ovviamente sono molti i fumetti "texaveryani" in giro per il mondo, il più bello a mio modesto avviso, anche perchè affrancato da tic citazionistici, è CHEW di John Layman e Robert Guillory, in Italia pubblicato da BAO edizioni.
Non ci sono animali antropomorfi, ma la verve distruttiva e sensuale, sia dei testi che dei disegni, è quella di un Tex Avery al cubo.
Leggere e vedere per credere!












lunedì 25 luglio 2011

TEX AVERY




Molti lo citano...
... ma pochi lo conoscono bene come Franco Porcarelli, che circa un ventennio fa (anno più, anno meno) ha scritto su di lui il bellissimo libro TEX AVERY, pubblicato da Editori Del Grifo, e che vi straconsigliamo di recuperare in qualsiasi modo: anche illegale!
Inoltre, sempre nel medesimo periodo, lo stesso Porcarelli, sotto l'impronunciabile pseudonimo di Adan Zzywwuruth, ha sceneggiato uno dei fumetti Italiani più "texaveryani" di sempre (secondo solo all'opera tutta del GENIALE Massimo Mattioli): Fuori di testa!, magistralmente disegnato e colorato da Mauro Cicarè, autore/disegnatore di cui la critica italiana (ah, ha, ah, la critica italiana, ma cosa mi salta in mente?!) si è -diciamo così: "distrattamente"- occupata pochissimo.

















domenica 24 luglio 2011

Vita da PAZ

Si legge d'un fiato, come un bellissimo -seppur tragico e doloroso- romanzo. Altri tempi che, nel bene e nel male, non ritorneranno più: se pensiamo che oggidì una rockstar del fumetto viene considerata Roberto Recchioni... John Doe come Zanardi? Maddai! E lo dico con il massimo rispetto della professionalità di Roberto Recchioni e del successo dei suoi personaggi, sia chiaro!
Il capitolo più bello è quello più soft, dove Milo Manara (al tempo spesso accostato a Pazienza, e oggi quantomai agli antipodi) parla dell'amico e collega, facendo una vera e propria lezione di storia dell'arte declinata al fumetto.
Un libro per capire un artista, un'epoca, e il fumetto d'autore italiano post 77.

sabato 23 luglio 2011

Pompa i bassi, Bruno!

Baru ci ho abituati troppo bene, viziandoci con perle come L'autoroute du soleil e L'arrabiato, per cui questo pur bellissimo libro "suona" un po' scontato.
Comunque da non perdere, Baru è sempre un asso e non si discute!

venerdì 22 luglio 2011

Guido Crepax: Jekill e altri classici della letteratura

Guido Crepax (1933-2003) è un altro di quegli autori egualmente amato e odiato. Anche di lui si parla spesso malissimo nelle scuole e nei corsi di fumetto (lo dico per diretta esperienza, avendole frequentate e avendoci insegnato), come del resto lì si tende ad omologare tutto, stroncando così la libera espressione, in favore di una visione "mercenaria" del fumetto.
Guido Crepax, invece, è stato un genio, libero e grandissimo!
Questo volume, splendidamente stampato e redatto, sottolinea il suddetto dato di fatto nel modo più giusto: raccogliendo alcuni suoi conclamati capolavori, come: Dr. Jekyll e Mr. Hyde, Giacomo Casanova: Storia della mia vita, I racconti del mistero di Edgar Allan Poe; e chicche meno conosciute e pochissimo viste, tra cui: Giro di vite di Henry James e La storia immortale di Karen Blixen; ma anche -e soprattutto- uno dei suoi ultimi e assurdamente sottostimati lavori: Il processo di Franz Kafka, quest'ultimo: un imperdibile gioiello di raffinatissima fattura. Se questa non è arte, cosa lo è?

giovedì 21 luglio 2011

Gesù di Nazaret a fumetti

Le edizione Paoline vantano da sempre un'ottima tradizione fumettistica, basti pensare ad alcuni dei loro più fedeli autori, quali: De Luca, Tacconi, Toppi, Battaglia, D'Antonio, Polese, Ongaro, Fenzo, Boscarato, Nizzi, Torti, Zeccara, Pagot, Mattioli, Giovannini, Quinto...
Per cui, davvero, non si spiega un libro a fumetti così lussuosamente ORRENDO! Alessandro Borroni, che disegna Cristo sulla croce con più muscoli di Superman, ha lo stile irritante e ridondante di quei wannabee che negli anni 90 facevano i supereroi italioti nelle fanzine. La costruzione delle tavole e il montaggio sincopato degli avvenimenti ricordano il peggio del peggio della Image degli inizi. I colori computerizzati fanno a gara per vincere (e stravincono) il trofeo di bruttezza assoluta. Taccio sulla rivoltante sceneggiatura, ma non posso soffermarmi sulla grafica (la copertina la vedete anche voi) che sembra fatta dalla centralinista di redazione in pausa caffè e con un programma per grafici principianti.
Perchè tanto odio? Odio per il fumetto quanto per i "fedeli", sia ben inteso!






mercoledì 20 luglio 2011

DRUILLET, in generale, non una recensione...

Nell'anno scolastico 2004/2005, assistetti ad una quantomai grottesca lezione in una delle tante scuole italiane di fumetto.
La lezione si sarebbe potuta tranquillamente intitolare: "Facciamo a pezzi Druillet". L'insegnante in questione, un mestierante prezzolato della peggior risma, sosteneva che Philippe Druillet era quanto di peggio il fumetto mondiale aveva prodotto, e che dietro la spettacolarità delle sue immagini si nascondevano gravi lacune e una totale insipienza in materia di sceneggiatura. Fui d'accordo solo sulla spettacolarità del disegno, e ricordai -tempo un nanosecondo- che Druillet aveva scritto sceneggiature anche per altri disegnatori, tra i quali: Alexis, Bihanic, Picotto, Moebius... Poi pensai alla ricchezza immaginativa delle sue storie come autore unico, e mi venne di paragonarla solo a quella di grandi scrittori come C.L Moore e Michael Moorcock, e nel fumetto -ma solo in parte- ai momenti più alti e riusciti di Le avventure di Luther Arkwright di Brian Talbot.
Pensai alle sue liriche, e mi vennero in mente gruppi rock come gli Hawkwind e i Blue Oyster Cult. Pensai al rigore con cui aveva reinterpretato Gustave Flaubert nella trilogia di Salammbò, e alle sperimentazioni ardite di Urm le fou: dove, contemporaneamente e Gianni De Luca ma molto prima di Frank Miller, strutturava narrativamente la tavola come pura scenografia nella quale far muovere i propri personaggi. Pensai anche a La Notte: che si poteva leggere come una vera e propria opera rock, e a Chaos, ultimo suo libro pubblicato in Italia nell'ormai lontano 2001: praticamente un'epica devota a Richard Wagner quanto a Jack Kirby. E infine ricordai tutte le idee grafiche/visive/narrative che, per la prima trilogia di Star Wars, George Lucas e il suo staff avevano praticamente "plagiato" dal secondo (I viaggi fantastici di Lone Sloane) e dal terzo (Delirius) dei volumi di Lone Sloane, il personaggio più importante e celebre di Druillet. E poi ancora altri "furti": da parte di Keith Giffen su La legione dei super eroi della D.C Comics, e perfino da Gosaku Ota per la sua apocalittica versione di Goldrake...
Il disprezzo che stavo provando verso quell'insegnate/fumettista, si mutò da rabbia (quasi incontenibile) a pena profonda: lui avrebbe continuato a baloccarsi con i suoi "capolavori" mensili targati Marvel, D.C, Bonelli... Io avrei coccolato in me, come un ninnolo prezioso, il piacere di amare e di aver sempre amato e compreso il genio di Druillet.
A lui le sue sicurezze (dogmatiche certezze?), a me gli occhi spalancati sull'infinito e la mente aperta all'imponderabile.

martedì 19 luglio 2011

LARGO WINCH il film

LARGO WINCH è una serie a fumetti, realizzata per Dupuis da Van Hamme e Franq, tanto popolare in Francia da dare origine ad una seguitissima serie televisiva (trasmessa anche in Italia) e ad una nutrita schiera di gadget, videogiochi compresi. Un anno fa è diventato un poderoso film diretto -con gusto- da Jerome Salle, mai uscito nelle nostre sale ma per fortuna tempestivamente distribuito in dvd.
E' un gran bel film d'azione, diversissimo dagli action francesi con i quali Luc Besson ha invaso il mercato internazionale. Infatti, dove i film prodotti dal regista di Nikita difettano: plot e intreccio in favore di infinite sparatorie e inseguimenti; LARGO WINCH trionfa con una storia intricata, stratificata, molto ben strutturata, che solo in un paio di snodi narrativi mostra trascurabili e perdonabilissime smagliature, che non inficiano il ritmo e non anticipano i numerosi colpi di scena. Ma chi è LARGO WINCH? Per non rovinare la sorpresa a chi non ha mai letto il fumetto, ma voglia comunque vederne il film: immaginate di gustare un ricco frullato di Bourne Identity e dei migliori Batman e James Bond... e avrete solo una pallida idea di ciò che vi aspetta.
Buon divertimento!

lunedì 18 luglio 2011

CONAN!!!

Con la moda dei cinecomics e del fantasy, non poteva mancare all'appuntamento "cinefilo" il remake di CONAN IL BARBARO, in agosto nelle sale nostrane. Ovviamente tale evento è già da qualche tempo accompagnato da riproposte "barbariche" targate Panini/Marvel/DarkHorse.
I classici realizzati dalla "trimurti" Roy Thomas, Barry Smith e John Buscema restano immortali, ma neanche quelli by Gil Kane, Alfredo Alcala, Neal Adams, Gene Colan e Raphael Kayanan scherzano! Chiusa parentesi col passato glorioso del personaggio, creato negli anni 20 da Robert Erwin Howard, guardiamo all'oggi e al suo apice: la miniserie raccolta nel tomo IL CANTO DEI MORTI, realizzata dal dinamico duo texano Joe Lansdale e Timothy Truman, due autentiche leggende viventi della letteratura e dei comics. L'impegno e il divertimento dei due autori (da sempre dichiarati fans del barbaro howardiano) è palpabile in questa sexy/ horror vicenda, briosa e violenta come non mai: dialoghi pimpanti e grande attenzione grafica ai dettagli. Puro divertimento: tra il volutamente pacchiano e il raffinato. Ricco di citazioni non banali e splendidamente colorato da un Dave Stewart particolarmente in "palla".
Era dai tempi di CHIODI ROSSI di Roy Thomas e Barry Smith, che non si vedeva una così convincente opera d'arte di letteratura disegnata dedicata al barbarico CONAN.
Da non perdere!

domenica 17 luglio 2011

IL CASTELLO SCOMPARSO IN MARE di Erika De Pieri


Bell'esempio di graphic novel didattica e per ragazzi. Erika De Pieri, cresciuta enormemente dai tempi del suo esordio con La saponificatrice, ci regala un piacevolissimo viaggio nel tempo e nella storia. Narrazione sobria, disegno garbato e colori eleganti. Decisamente originale l'idea di partenza del tomo e altrettanto all'altezza lo sviluppo e la chiusura.
Un graphic novel davvero per tutta la famiglia (ma senza paraculismi disneyani).
Consigliatissimo!

sabato 16 luglio 2011

TRAMA di Ratigher

Se con STRIA di Gigi Simeoni, si è potuto fare il punto della situazione, nel bene e nel male, dello stato dell'arte del fumetto popolare italiano, con TRAMA di Ratigher si può affermare senza tema che un nuovo capitolo del fumetto d'autore si è spalancato. Certo, perché Ratigher, con questo suo primo capolavoro (una volta tanto tale termine non viene usato a sproposito) è riuscito ad affrancarsi da un certo impegno un tanto all'etto e dall'ombelicocentricità di tanto italico fumetto autoriale odierno.
Un horror che non paga dazio ai "vari" Dylan Dog, e men che meno al cinema mainstream del cinema dell'orrore: mai così addomesticato per le platee dei multisala come negli ultimi 10 anni.
Un horror originalissimo, narrato e disegnato con rigore impressionante.
Stile, puro e semplice.
La vetta più alta finora raggiunta dal nuovo fumetto italiano d'autore.

giovedì 14 luglio 2011

STRIA di Gigi Simeoni

Non è un capolavoro, come molti strillano, ma semplicemente un buon fumetto popolare come il fumetto popolare dovrebbe essere e non è più. Infatti non è più il tempo di Ken Parker, La storia del West, La Compagnia della forca, Fan, Mister No, Koko, Lo sconosciuto...
Ci si deve accontentare di quello che passa il convento, e sperare che l'onda lunga di Napoleone, Volto Nascosto e Caravan generi un risveglio in primis dei lettori, che anche nel popolare dovrebbero farsi più difficili nei gusti e pretendere molto di più. Il difetto di STRIA è principalmente la deriva evidente verso il cinema mainstream (nonostante l'ambientazione!) e l'esecuzione tecnica "bonellesca", due elementi che non lo fanno "capolavoro" ma semplicemente un buon Dylan Dog, lungo e senza Dylan.

mercoledì 13 luglio 2011

BIG ROBOT, l'unico primo e vero super robot italiano, contro Goldrake!

Pubblicato da Bianconi nei primi due anni degli '80, scritto e disegnato da Alberico Motta con grande gusto e insospettabile stile, considerando che prima si era cimentato "solo" con personaggi come Geppo, Felix, Soldino, Topolino... Segno solido e pulito, grande design e trame fantasiose ben strutturate, con un occhio non solo alla nippon invasion television di quegli anni, ma anche al contingente successo planetario di film come Guerre Stellari e Incontri ravvicinati del terzo tipo. Ora, pare che Kappa Edizioni sia in procinto di rieditarlo entro la fine dell'anno con tutti i crismi riservati ai grandi classici. Intanto beccatevi le due copertine dei n.1: la prima by Bianconi, la seconda by Kappa.
Come "compendio", non possiamo fare a meno di consigliarvi anche la lettura delle avventure originali di GOLDRAKE, scritte e disegnate dal suo creatore Go Nagai, che tanto hanno contribuito -nel bene e nel male- a farci conoscere l'universo dei robottoni giapponesi, appassionando ancora oggi lettori e spettatori di tutte le età. Ma attenzione: il fumetto di Goldrake, contenuto nel volume unico e non quello serializzato da Gosaku Ota, non è un fumetto per bambini! Infatti ritroviamo tutta la crudeltà e la violenza grafica esplicita del miglior Nagai di Devilman e di Violence Jack; una sequenza su tutte: centinaia di bambini usati come scudi umani, appesi per i capelli a tremila metri di altezza e poi lasciati cadere a pioggia con tanto di sfracellamento splatter: una morbosità nei dettagli atta però a denunciare l'orrore di tutte le guerre. Un cult, nel senso più letterale del termine.





martedì 12 luglio 2011

L'appetito vien leggendo...i fumetti!

Rob Guillory, pluripremiato disegnatore di CHEW, edito in Italia da Bao, ha disegnato il manifesto dell'edizione 2011 del TREVISOCOMICBOOKFESTIVAL: 23, 24, 25 Settembre. Il tema di quest'anno è l'alimentazione, la nazione ospite la Svezia. Tra le mostre off: personali dell'internazionale Stefano Raffaele e del francese Stephan Levallois.

lunedì 11 luglio 2011

CORTO MALTESE, come tutto ebbe inizio...

Ce lo racconta in ASSOLUTA ESCLUSIVA (ma, ad Agosto le tavole originali si potranno ammirare a Casa Corto, la casa museo di Corto Maltese a Venezia), con quattro splendide tavole, il bravissimo autore di Capitan Moko, Simba, Jungla, Koko... e di tanti altri mitici personaggi: STELIO FENZO!


domenica 10 luglio 2011

Jean Claude Gotting: Happy Living

Da non perdere il nuovo libro di Jean Claude Gotting, freschissimo di stampa per i tipi della Coconino Press. Simpatica la copertina: memore di un soggiorno, datato 1989, dell'autore ospite in mostra -al tempo non ancora tradotto nel nostro paese- di un lungimirante Treviso Comics.

sabato 9 luglio 2011

L'UOMO RAGNO di Danilo Grossi

A riprova di quanto affermato nel post precedente...

Danilo Grossi



Danilo Grossi, fumettista professionista fin dai '70, è uno di quei rari autori del fumetto che non temono le sfide. Titolare di storie apparse nelle più disparate pubblicazioni popolari: Boy Music, Lanciostory, Skorpio, Demon Hunter, Tiramolla, Topo Gigio, Il giornalino, il messagero dei ragazzi, Piemme... ma anche, soprattutto degne di nota per l'altissima qualità, nella seminale rivista d'autore 1984; Danilo Grossi è paradossalmente più conosciuto ed apprezzato all'estero, Francia e Stati Uniti. E' infatti solo dell'anno scorso la pubblicazione integrale in America del suo JAYDEE, serie cult francese degli anni 70. Le tavole qui riprodotte rappresentano soltanto alcune delle ultime "sfide" di questo bravo autore che andrebbe rivalutato come si deve anche nel suo/nostro paese, in quanto, davvero, come potete vedere, non teme confronti con i suoi colleghi stranieri, anzi!


venerdì 8 luglio 2011

Victor De La Fuente

Universalmente considerato uno dei più grandi fumettisti esistiti, il recentemente purtroppo scomparso Victor De La Fuente è stato in Italia poco e male pubblicato, tanto che oggidì la stragrande maggioranza dei lettori lo ricorda soltanto per alcuni episodi di TEX, tra cui un memorabile Texone, realizzati dall'artista iberico prima di dipartire...
Incredibilmente, e anche scandalosamente oserei dire, i suoi fumetti più importanti, ovvero quelli che lo hanno consacrato in tutto il mondo: HAXTUR e MATHAI DOR, non sono mai stati tradotti nel nostro paese. Un vero peccato, soprattutto per HAXTUR del 1971, autentico capolavoro che ha influenzato non solo intere generazioni di fumettisti, ma anche ispirato due film di grande successo: Allucinazione perversa (1990) di Adrian Lyne e il recentissimo SHADOW (2010) di Federico Zampaglione.

giovedì 7 luglio 2011

In Veneto: non soltanto parrocchie e Lega Nord


Fortunatamente i veneti non sono soltanto ferventi baciapile e leghisti, ma anche appassionati sinceri del fumetto. Guardate un po' quante proposte una dietro l'altra! Inoltre, quasi a suggellare la "storia" del fumetto veneto, a Venezia è stata da poco inaugurata CASA CORTO, la casa museo di Corto Maltese.
Veneto: isola felice del fumetto?